Inattaccabile sul suo territorio e padrona dei mari, l’Inghilterra sfidava Napoleone, recente vincitore della campagna d’Italia del 1796-97 contro l’Austria. Bonaparte pensò allora di colpire l’ostinata rivale nei suoi interessi coloniali conquistando l’Egitto, che faceva parte dell'impero ottomano, per farne una base d’attacco contro l’India, fonte della potenza commerciale britannica. Il 19 maggio 1798 l’esercito francese, forte di 38000 uomini, partì da Tolone su una flotta di 328 navi, armata di 2000 cannoni. La flotta inglese al comando dell’ammiraglio Orazio Nelson, che incrociò per un mese nel Mediterraneo, non riuscì a impedire che Malta venisse strappata ai Cavalieri. Sbarcato ad Alessandria il 2 luglio, Napoleone marciò fino alla piana di Giza, sbaragliò i mamelucchi di Murad-bey nella battaglia delle Piramidi ed il 25 luglio entrò vittorioso al Cairo. Dieci giorni dopo, però, Nelson sorprese e distrusse la flotta francese dell’ammiraglio Bruyes alla fonda nella baia di Abukir, facendo di Napoleone, tagliato fuori da ogni contatto con la Francia, quasi un prigioniero delle sue stesse vittorie. L’avventura di Napoleone, tuttavia, si trascinò ancora per un anno. Il generale Desaix, infatti, riportò successi nell’Alto Egitto e lo stesso Bonaparte ebbe la sua rivincita sugli inglesi proprio ad Abukir, ma il 19 agosto 1799 dovette abbandonare comunque la sua armata e il 25 lasciò l’Egitto a bordo della fregata Muiron. Nel settembre 1801, con la capitolazione di Alessandria, la Francia accettò la sconfitta.